
Chi bene conosceva Lucio racconta che c’era una cosa che lo emozionava particolarmente a proposito del suo essere un artista famoso: affiancare per caso, a un semaforo, un’auto che dalla radio rimandava la sua musica, oppure sentire le note di una sua canzone uscire all’improvviso da una finestra spalancata.
“A casa di Lucio va in città” per tre giorni riproporrà quell’emozione privata di Dalla con un’installazione audio diffusa che farà risuonare Bologna della sua musica e della sua voce. Qualcosa di più di una ‘filodiffusione’, bensì una vera e propria installazione d’artista, curata da Hubert Westkemper, sound designer di lunga esperienza nel mondo teatrale (ha lavorato, tra i tanti, con Luca Ronconi, Robert Wilson, Mario Martone, Luciano Berio e molti altri).
Il cuore dell’opera sarà la Torre dell’Orologio. Nei giorni del 2, 3 e 4 marzo la torre affacciata su Piazza Maggiore funzionerà come un Big Ben cittadino che scandirà il tempo (ogni 15 minuti) con accenni musicali tra i più famosi del repertorio dell’autore bolognese.
Inoltre, interventi diffusi, che si muoveranno con mezzi a quattro o a due ruote, e perfino a piedi, impegneranno in alcuni momenti le strade del centro cittadino.
Starà ai bolognesi e ai visitatori farsi sorprendere dalla presenza di Lucio, a sottolineare anche in questo modo come l’identità della città della musica sia fortemente influenzata da questo suo concittadino.